REGGIO EMILIA – Sabato, metà mattina. Via Bulgarelli, laterale di via Adua. Gli agenti intervengono perché un soggetto in stato di agitazione, probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti, sta gettando tegole in strada dalla sua abitazione. Lo bloccano, ma fanno le spese di quei lanci. Rimangono feriti in due.
E’ accaduto nelle ultimissime ore, ma è un bilancio quasi normale in questo settembre nero dal punto di vista delle aggressioni ai poliziotti. Con i due agenti di via Bulgarelli, sono 11 quelli rimaste vittime di botte, spintoni, strattonamenti da due anni a questa parte: ma se nel 2021 ci fu un solo episodio, in agosto, anche se parecchio grave visto che al poliziotto venne dato un mese di prognosi; se nel 2022 si contano due episodi, quest’anno la cosa è esplosa. In particolare, come dicevamo, in questo mese di settembre: tra gli altri, un agente ferito a un occhio in via Due Canali da una persona sorpresa a danneggiare auto in sosta, un altro colpito in zona stazione, due aggrediti mentre tentavano di sedare una lite in casa.
“Ci sentiamo soli e poco tutelati, ci vogliono pene certe”, le parole di Aldo Aragiusto, segretario provinciale del Siulp, il sindacato maggiormente rappresentativo: conta 230 associati sui poco più di 400 agenti in servizio tra città e provincia nei vari uffici. Il tema urgente delle aggressioni, dice il segretario, si somma a quelli cronici del sottorganico – la situazione peggiore è quella della stradale, che conta 60 agenti anziché 90 – la mancata sostituzione dei pensionamenti e la battaglia sulla maggiorazione degli straordinari. “E’ successo che qualcuno abbia chiesto di essere trasferito in ufficio”, ha aggiunto Aragiusto.
Da qualche tempo a questa parte, a Reggio Emilia il turn over è molto veloce: solo quest’anno una trentina di agenti ha chiesto il trasferimento. Non significa che i posti rimangano scoperti: se c’è chi esce c’è chi entra, ma questo non è un lavoro di numeri e professionalità e competenze, dice l’ispettore Aragiusto, si disperdono.
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