REGGIO EMILIA – Sessanta metri quadri di un’opera d’arte a mano libera che racconta storie di ragazzi con fragilità. Si chiama “Epopteia!”, parola greca che significa “al di sopra”, l’ultima produzione di Emanuele Sferruzza Moszkowicz, in arte “Hu-Be”, artista italo-francese nato a Reggio Emilia.
E’ stato lui a cambiare il volto della nuova sala civica de La Polveriera: da venerdì sarà la sua opera, suddivisa in tre parti all’interno della sala, a caratterizzare questa nuova area dedicata agli abitanti della zona e non solo. Sarà la prima proposta che aprirà il nuovo progetto del comune denominato “incontri – arte e persone” nell’ambito delle iniziative previste per “Reggio Emilia per Emilia 2020”.
Il lavoro di Sferruzza Moszkowicz parte da lontano: l’artista, 37 anni e tra coloro che hanno esposto alla Biennale di Venezia, ha realizzato un’opera che rappresentasse al meglio i ragazzi della comunità Nessuno Escluso. Dopo un mese in cui ha convissuto la loro vita quotidiana, il primo dicembre 2019 ha iniziato la realizzazione dell’opera mediante l’uso di un pennarello indelebile nero. Nelle tre parti sono state riprodotti volti, passioni e storie dei ragazzi disabili che vivono nel centro diurno della Polveriera. Il tocco finale è arrivato il 26 gennaio scorso e ha concluso il lavoro. Un momento appagante per l’artista.
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