Morì in elicottero, il punto sulle indagini a due anni dall’incidente. VIDEO

REGGIO EMILIA – “Chiuderemo l’inchiesta entro l’anno”. Lo fa sapere l’Agenzia nazionale per il volo, riferendosi all’incidente aereo in cui perse la vita il manager reggiano Alessandro Foglio Bonacini. Era il 3 maggio 2019, esattamente due anni fa.

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Sulla morte di Alessandro Foglio Bonacini erano state aperte due inchieste: una dalla procura di Mantova, che come primo atto aveva disposto una perizia tecnica sull’elicottero precipitato a Pegognaga esattamente due anni fa, l’altra dall’Agenzia nazionale per il volo.

Mentre si attende ancora che gli inquirenti mantovani comunichino gli elementi emersi che facciano sviluppare l’indagine verso un eventuale responsabile, si apprende che gli investigatori dell’Agenzia stanno andando avanti. Da prassi, le risultanze verranno rese pubbliche una volta terminati gli accertamenti, ma l’ente fa sapere che “l’acquisizione delle evidenze è stata completata e che entro l’anno l’inchiesta verrà conclusa”. Allora, forse, si capirà cosa sia successo il 3 maggio 2019. Il 37enne manager reggiano, figlio di uno dei fondatori e soci della Cellular Italia (un tempo Cellularline), pilota per passione, aveva noleggiato il Robinson R 22 Beta 2 all’aeroporto di Carpi e da lì era decollato alle 11.07. Era atteso da un amico nel mantovano. L’elicottero si schiantò alle 11.30 a Pegognaga, nella zona industriale di via Guido Rossa. I testimoni hanno detto di aver visto il mezzo salire velocemente di quota ma in maniera anomala. Forse il 37enne si era reso conto che qualcosa non andava e aveva tentato una manovra disperata.

Improvvisamente le pale del rotore si sono staccate e il velivolo è sceso in picchiata per circa 200 metri, precipitando su una cabina del gas. Alessandro Foglio Bonacini viveva in centro a Reggio ed era marito e padre di due bimbi piccoli. Gestiva anche un salone di auto storiche a Montecavolo di Quattro Castella, il Garage Dumat.

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