REGGIO EMILIA – Il generale Giuseppe Cucchi aveva 11 anni quando nel 1951 il padre, l’onorevole di origini reggiane Aldo Cucchi e il collega Valdo Magnani, segretario della federazione Pci di Reggio, furono espulsi dal partito per avere espresso critiche allo stalinismo. Furono definiti i “Magnacucchi”: emarginati e bollati come traditori. La storia, che ebbe una grande eco, è raccontata attraverso aneddoti, anche meno noti, in un capitolo del libro di Claudio Caprara ‘Fischiava il vento. Una storia sentimentale del comunismo italiano’, edito da Bompiani, presentato alla festa nazionale dell’Unità all’Iren Green Park.
Sono passati più di 70 anni. Il mondo è cambiato e la storia ha dato ragione a Cucchi e Magnani, scomparsi nei primi anni Ottanta. Divenuto adulto Giuseppe Cucchi ha attraversato una lunga carriera militare ricoprendo incarichi prestigiosi tra cui quello di delegato militare della rappresentanza italiana presso la NATO ed quello di esperto militare di due Presidenti del Consiglio. Non ha dimenticato nessun particolare di quelle vicende politiche e al tempo stesso famigliari, iniziate con la partecipazione di Cucchi e Magnani alla Resistenza
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