ALBINEA (Reggio Emilia) – Bill Frisell è uno dei grandi del jazz, uno dei protagonisti di quella generazione che si è affacciata sulle scene negli anni Ottanta. Nel caso dell’artista statunitense, la definizione jazz rischia di essere riduttiva: con la sua chitarra ipnotica, con i suoi effetti e i suoi loop, Frisell si è confrontato con il country e il pop, con l’avanguardia e con il blues.
A 72 anni, Frisell ha messo in mostra non solo la sua bravura, ma anche una gran voglia di suonare e di divertirsi. Ad Albinea il chitarrista di Baltimora si è presentato con Greg Tardy, sax tenore e clarinetto, con il pianista Gerald Clayton e il batterista Johnathan Blake, che con Frisell hanno inciso l’ultimo album ‘Four’.
Il concerto a Villa Arnò è stato incentrato sui brani dell’ultimo lavoro, eseguiti in sequenza, senza pause, come un’unica suite. Quando gli strumenti hanno taciuto per la prima volta per qualche secondo, erano trascorsi ormai 50 minuti dall’inizio del concerto. Atmosfere a volte vibranti e gioiose, più spesso rarefatte e di grande suggestione. Musica complessa, ma capace di arrivare anche a chi non conosce la storia del jazz.
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