MONTECCHIO (Reggio Emilia) – Tra circa 4 mesi il Comune di Montecchio entrerà in possesso di alcuni immobili sottratti alla criminalità organizzata. Si tratta di due appartamenti e un garage in un complesso immobiliare in via Matteotti, poco distante dal centro del paese.
L’iter della confisca si è dunque concluso e i vecchi proprietari, riconducibili alla famiglia Vertinelli, hanno 120 giorni di tempo per liberare gli immobili altrimenti si passerà allo sgombero. Ai fratelli Giuseppe e Palmo Vertinelli – condannati in via definitiva per associazione mafiosa nel processo Aemilia – e ai loro famigliari sono stati sequestrati beni per diverse decine di milioni di euro: case, aziende, depositi, partecipazioni e terrenti tra le province di Reggio, Parma e Crotone. I Vertinelli si erano opposti ai sequestri, ma la Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi. Nel novembre scorso, con una delibera della giunta comunale, l’amministrazione di Montecchio ha manifestato l’interesse all’acquisizione dei beni di via Matteotti. Il 13 gennaio 2023 il direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha emesso un decreto di trasferimento dei due appartamenti e del garage, decreto che è in fase di trascrizione nei pubblici registri immobiliari. Il Comune vorrebbe entrare in possesso dell’intero complesso immobiliare (c’è ancora un appartamento non assegnato) e utilizzare gli spazi per servizi dedicati alle persone fragili. Tra le diverse ipotesi quella di trasferire in via Matteotti la sede dei servizi sociali territoriali.
Questo complesso immobiliare a Montecchio e i capannoni in strada Breda Vignazzi a Brescello, un tempo appartenenti ai Grande Aracri e da un anno assegnati alla Protezione civile, sono gli unici due beni della nostra provincia confiscati alla criminalità organizzata e riassegnati. Eppure, i beni sottoposti a confisca, di primo grado o definitiva, sono oltre 200. L’associazione Libera, nel suo report annuale, ha individuato 95 unità immobiliari confiscate nell’ambito del processo Aemilia in diversi comuni della provincia. Giovanni Mattia, responsabile provinciale di Libera: “La situazione è bloccata, il problema è che l’Agenzia delle entrate e l’Agenzia nazionale dei beni confiscati devono verificare i debiti pendenti dei destinatari di misura di confisca. Se ci sono debiti, è possibile che questi beni debbano essere venduti”.
Bloccata anche la situazione, sempre a Montecchio, del complesso immobiliare Millefiori in strada Calerno, il più grande bene confiscato, ora in via definitiva, alla famiglia Vertinelli. Il Comune ha chiesto, nel 2020, di entrarne in possesso con un progetto che dovrebbe coinvolgere le associazioni di volontariato del paese.
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