REGGIO EMILIA – La parola è l’arma più potente che abbiamo e, come tale, dobbiamo imparare a utilizzarla correttamente. È per l’uso della parola, infatti, che ci distinguiamo affermando noi stessi e il nostro pensiero. Per quante lotte siano state combattute nel corso della storia per ottenere la libertà di parola, ancora oggi molti termini vengono utilizzati a sproposito e altrettanti concetti espressi in malo modo.
Per questo motivo Teatro del Cigno, in collaborazione con Humans femminismo, ha organizzato “Il modo per dirlo. Possibilità e insidie nel linguaggio”, incontro in programma per domani ai Chiostri di San Pietro, dalle 16 alle 19. L’evento, che vede la partecipazione di esperte, artiste e attiviste, tratterà la tematica della diversità e del corretto utilizzo del linguaggio.
Melissa Ianniello, fotografa bolognese, è una delle ospiti presenti all’incontro e, in merito alla questione del linguaggio, sostiene che “anche la fotografia è un linguaggio e, come ogni mezzo di comunicazione, va sviluppato e articolato su più livelli. Solo con un contenuto da narrare e mostrare agli altri, infatti, possiamo comunicare. Questo accade anche per la fotografia ed è per questo che, nelle mie foto, cerco sempre di portare un messaggio che faccia riflettere le persone. Esponendomi in prima persona, infatti, racconto la mia storia di donna, autrice, femminista interiezionale e omosessuale dichiarata”. La Ianniello esporrà nel corso dell’evento due suoi progetti, dal titolo Wish it Was a Coming Out e My Girl is a Boy, nati da esperienze personali e autobiografiche che commenta così: “L’intimità e l’autobiografia sono le due parole chiave che condensano il contenuto delle mie fotografie. Credo molto nel valore della testimonianza diretta perché, quando a parlare è il soggetto dell’esperienza, crollano tutti i pregiudizi”.
Il modo per dirlo nasce quindi dalla volontà di esplorare, approfondire e raccontare ciò che riguarda le barriere linguistico – espressive, collaborando affinché vengano distrutte. Spesso, infatti, ci imbattiamo in situazioni di incomprensione o esclusione a causa dell’utilizzo di un linguaggio inappropriato. L’obiettivo di questo incontro è focalizzarsi non solo su rispetto, apertura ed empatia nei confronti di chi o cosa non conosciamo ma anche analizzare modi di dire o espressioni che possano risultare sessisti, razzisti o stereotipati. “Spero e mi aspetto che ci sia un pubblico eterogeneo per età, vorrei che fosse un evento aperto e inclusivo in cui possa crearsi un dibattito tra le persone – dichiara la Ianniello – Vogliamo far arrivare sapere, ma anche suscitare spunti di riflessione e domande nel pubblico. Mi aspetto che le persone, dopo aver visto le mie fotografie ma anche i contributi delle altre ospiti, vengano a chiederci il significato dei nostri lavori. Sarà bello se dal pubblico potranno arrivare nuovi stimoli anche per noi. Vorrei tornare a casa dopo sabato con tanti interrogativi”, conclude la fotografa.
Tra le ospiti presenti durante l’evento: le presentatrici e moderatrici Elena Codeluppi (fondatrice di Humans e B*inclusive) e Francesca Codeluppi (operatrice culturale alla Biblioteca Pablo Neruda di Albinea), la docente Francesca Coin, la coreografa Laura Matano, la fotografa Melissa Ianniello e la rapper Mc Nill.