REGGIO EMILIA – Nel 2022 è nato in città un progetto culturale collaborativo, che aveva l’obiettivo di sviluppare proposte artistiche in chiave di innovazione sociale, sostenibilità, relazioni con le comunità e costruzione di reti, promuovendo percorsi culturali diffusi. Un anno più tardi le organizzazioni che fanno parte di questo progetto, che ha preso il nome di Supercultura, hanno siglato un accordo collaborativo con l’obiettivo di condividere idee, metodi, risorse e opportunità, e di promuovere pratiche artistiche e progetti culturali innovativi capaci di entrare in relazione con i contesti urbani e coinvolgere le comunità locali. In quest’ottica i firmatari si sono impegnati a realizzare in alcuni spazi pubblici della città azioni culturali a vocazione educativa e di welfare.
Da inizio 2024, grazie ai fondi europei della Regione, le 13 associazioni hanno lavorato insieme per proporre sul territorio cittadino nuove strategie di partecipazione culturale a partire da quattro case di quartiere: Orti Montenero a Santa Croce, Gatto Azzurro al Gattaglio, Rosta Nuova e Nuovo Gramsci – La casetta nel quartiere Ospizio.
Sabato 28 giugno Supercultura diverrà un festival che, dalle 18 a tarda sera, trasformerà i Chiostri di San Pietro in un palcoscenico diffuso: “Il sistema di produzione culturale reggiano vale il 5% del pil della città e vale il 5% degli addetti – sottolinea Marco Mietto, assessore alla cultura – Supercultura è stato e continua a essere un modello di valorizzazione di questo settore”.
L’evento ai Chiostri è l’esito del percorso di progettazione culturale con impatto sociale e civico iniziato nel 2022. “Progetti specifici che avranno come sede anche i Chiostri, un luogo splendido e unico. Come Fondazione siamo particolarmente orgogliosi di ospitare la primogenitura del progetto Supercultura”, chiosa Davide Zanichelli, presidente della Fondazione Palazzo Magnani.
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