REGGIO EMILIA – Nonostante si sia, ormai, arrivati a 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, la sua Divina Commedia resta quanto mai attuale.
Il poeta, letteralmente, inventò l’Italia perché capace come nessun altro di descriverne bellezza, cultura, tradizione umanista e cristiana ma anche i mali profondi, i personaggi maledetti e i drammi che la attraversavano già alla fine del 1400. A “riveder le stelle” è l’ultimo verso dell’Inferno ed è il titolo scelto per l’ultimo libro del giornalista Aldo Cazzullo, presentato nella bella cornice dei Chiostri di San Pietro in centro. Cazzullo ha scritto il romanzo sull’opera del sommo poeta, ricostruendo parola per parola il viaggio di Dante nell’Inferno. Un percorso con intrecci e incursioni tra la storia e l’attualità, a partire proprio dall’epidemia contro cui stiamo lottando.
“Dante ci ha dato non solo una lingua, l’italiano, ma anche un’idea di noi stessi. E’ il primo a parlare d’Italia – ha spiegato l’autore – è lui che si inventa la parola ‘Belpaese’. Per Dante l’Italia ha una missione: conciliare la tradizione classica, Virgilio, con la fede cristiana. Per questo siamo un po’ tutti figli e nipoti suoi. Anche Dante racconta un’epidemia: non è finita, è dura, ma ce l’abbiamo sempre fatta e ce la faremo anche stavolta”.
La presentazione del libro rientra all’interno del ciclo di appuntamenti “i libri con l’autore”, la prima iniziativa letteraria di librerie.coop dopo l’acquisizione della storica Libreria all’Arco. Alla presentazione era presente anche il vescovo di Reggio e Guastalla, Massimo Camisasca: “Quello che mi ha colpito del libro di Cazzullo – ha detto – è la capacità che ha avuto di cogliere il punto di vista unitario della vita di Dante. Una passione unica che è nello stesso tempo la passione di un profeta e quella di un politico”.
Il prossimo incontro si terrà, sempre ai Chiostri di San Pietro, mercoledì 28 ottobre alle 18 con lo psichiatra e scrittore Paolo Crepet e il suo libro dal titolo “vulnerabili. Cosa abbiamo imparato dal virus e quale futuro ci attende”.
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