REGGIO EMILIA -“Vedi? Dove c’è il marrone, dentro, le gemme sono rovinate”.
Lo stato cotonoso della gemma, quello in cui è visibile la peluria prodotta all’interno delle foglie, è quello del risveglio vegetativo della vite. Un momento che ha coinciso sfortunatamente con l’arrivo della coda invernale e delle gelate notturne. Questo agricoltore è di Villa Sesso: i danni sono a macchia di leopardo, ma la zona più colpita della provincia è quella pedecollinare in direzione ceramiche. Le segnalazioni alle associazioni di categorie da parte degli agricoltori stanno arrivando a centinaia. Solo la Cia di Reggio parla di svariate decine di denunce, per danni alle viti ma anche alle melonaie e in generale agli alberi da frutto. Nei giorni scorsi Antenore Cervi aveva denunciato la difficile situazione che sta vivendo l’agricoltura del nostro territorio.
“E’ stata la brina, adesso deve arrivare la nuova gemma ma ci metterà del tempo; il 50% della Lancellotta forse si riesce a fare, per altre uve molto meno”.
I tecnici sono al lavoro con i sopralluoghi, le associazioni stanno censendo le situazioni specifiche, in settimana probabilmente si conoscerà una cifra complessiva. Tra l’altro, avere i rimborsi dalle assicurazioni non è scontato, dipende dallo stato di maturazione della vite nel momento del danno. Intanto nelle ultime ore la Regione ha attivato la piattaforma per la ricognizione. “Siamo molto preoccupati – dice l’assessore regionale Alessio Mammi – Da tre anni consecutivi le gelate colpiscono duramente la frutticoltura, in difficoltà già da tempo. Dobbiamo aiutare il sistema a resistere attraverso investimenti, ricerca e sostegno promozionale. Abbiamo sollecitato il Governo a rendere disponibili i 20 milioni di euro stanziati per le gelate 2020, accelerando i tempi di erogazione, e i 70 milioni inseriti nella legge di stabilità per emergenze e calamità 2019-20”.
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