REGGIO EMILIA – “Il territorio e gli imprenditori agricoli devono essere protagonisti della nuova politica agricola europea, nella predisposizione del prossimo piano regionale di sviluppo rurale e nella programmazione degli investimenti. Bisogna cogliere le opportunità del Recovery Fund creando una sinergia tra istituzioni e rappresentanze agricole, a sostegno delle aziende per il difficile periodo”, lo afferma Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna e Confagricoltura Reggio Emilia.
Bene le colture biologiche che, nonostante il covid, hanno confermato il trend di crescita delle sue produzioni e dei relativi consumi. Anche il bilancio della campagna cerealicola è tutto sommato positivo, sia in termini quantitativi che qualitativi, anche se le abbondanti piogge dell’autunno 2019 hanno causato ritardi nelle semine e le assenze di precipitazioni da febbraio a giugno hanno infierito sui raccolti di frumento tenero e duro. Le anomalie climatiche, nel pomodoro, hanno caratterizzato il 2020 determinando un accorciamento dei tempi di raccolta per la maturazione in contemporanea delle bacche e anticipando di conseguenza la chiusura anticipata della campagna; tuttavia la resa per ettaro è stata elevata e la qualità superiore alla media. La produzione vitivinicola, sotto il profilo quali-quantitativo, è stata stupefacente anche se è stata registrata una grave crisi, effetto Covid, innescata dalle chiusure di bar e ristoranti. Le gelate di inizio marzo hanno invece influito negativamente sulla produzione delle varie tipologie di frutta, decimando i raccolti soprattutto di albicocche, pesche, nettarine, susine e ciliegie.