REGGIO EMILIA – Non manca molto all’inizio del raccolto delle angurie: servono i primi caldi, che anticipano l’estate e invogliano a consumare questo frutto dissetante e ristoratore, che però, vale ricordarlo, non è tecnicamente un frutto, bensì un ortaggio della famiglia delle cucurbitacee. L’anguria reggiana poi, ha una particolarità: è l’unica anguria d’Europa ad aver ottenuto il riconoscimento di IGP, Indicazione Geografica Protetta.
Cos’ha di tanto particolare? Cresce in terreni particolarmente vocati, quelli della nostra pianura a nord della via Emilia, è coltivata in modo sostenibile con un’esperienza centenaria ed è selezionata con cura. Basti dire, che degli oltre centomila quintali di angurie prodotte nel reggiano, solo il 10% si guadagna il riconoscimento IGP, che vale l’applicazione di un apposito marchio con tanto di indicazione dell’azienda che l’ha prodotta. Da poche settimane il Ministero delle Risorse Agricole ha riconosciuto la nascita del Consorzio di Tutela dell’Anguria Reggiana IGP, un riconoscimento che è anche un impegno, ulteriore per i produttori. Ne parleremo, circondati da angurie in via di maturazione, con il Presidente del Consorzio Ivan Bartoli.
Con le telecamere di Agri7 siamo poi andati nelle campagne di San Bartolomeo per visitare l’Azienda Agricola Nonno Contadino, un’azienda famigliare che produce latte con cui fa il proprio Parmigiano Reggiano, altri formaggi freschi e il gelato. L’azienda ha scelto con convinzione la strada della vendita diretta, nel proprio punto vendita aziendale, nei mercati contadini e sul web: un’attività cui affianca visite didattiche, degustazioni e, in un prossimo futuro, l’agriturismo, il tutto con il sostegno della rete Campagna Amica, coordinata da Coldiretti.
Appuntamento con Agri7, come sempre, sabato sera alle ore 21 e domenica in replica alle 11.
Paolo Borciani
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