REGGIO EMILIA – Tra il 2019 e il 2022 le segnalazioni di aggressioni ai danni di operatori sanitari nelle strutture pubbliche reggiane sono aumentati significativamente. Erano 94 nel 2019, sono state 189 nel 2022. E’ quanto emerge da una attività di monitoraggio condotta tra i propri dipendenti dall’Ausl e datata febbraio 2023.
La maggior parte degli episodi di tensione si sono verificati in ospedale, dove il pronto soccorso risulta il reparto più a rischio con il 38% dei casi, seguito dalla pediatria con oltre il 9% delle segnalazioni. Per quanto riguarda i servizi territoriali, le strutture più problematiche risultano la Psichiatria di Correggio, il centro salute mentale di Reggio e i Sert di Reggio e Scandiano.
Le segnalazioni di aggressioni più diffuse arrivano da operatori sanitari donne (oltre il 66%). L’età media degli operatori presi di mira é di 39 anni. La violenza verbale è quella prevalente: insulti, intimidazioni, minacce comprendono infatti il 75% delle segnalazioni. Ma attenzione perché le aggressioni fisiche sono passate dal 14% dei casi del 2019 al 23% del 2022.
Le donne hanno dichiarato di avere subito aggressioni prevalentemente da pazienti nel 64% dei casi, una percentuale che arriva all’81% negli operatori sanitari uomini. Al secondo posto ci sono episodi di tensione scaturiti da atteggiamenti dei famigliari del paziente.
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