REGGIO EMILIA – “L’Ordine dei medici e quello degli infermieri agirà congiuntamente, come finora è accaduto di rado, per avanzare proposte e dialogare con l’azienda sanitaria su questo tema”. Parole e musica di Pietro Ragni, vicepresidente dell’Ordine dei medici reggiani, ospite stamattina a Buongiorno Reggio.
Il tema è quello dell’impennata di violenza contro i lavoratori ospedalieri. Dal 2019 sono raddoppiati gli episodi oggetto di segnalazioni. In cima ci sono le aggressioni verbali, buona parte delle quali restano sommerse visto che spesso non vengono fatte presenti. Di tipo fisico sono le aggressioni finite ultimamente sotto i riflettori, lamentate in particolare dagli infermieri del servizio psichiatrico di Correggio. “Lì c’è bisogno di protezione adesso – ha detto Ragni – Proporremo di aumentare la vigilanza esterna. Si tratta di operatori che già nel momento in cui timbrano il cartellino per mettersi in corsia hanno paura di essere presi a botte. Non è accettabile”. Il Diagnosi e Cura, da Correggio, tornerà a Reggio Emilia come ha annunciato l’Ausl nei giorni scorsi. Un trasloco che è però ancora da pianificare e che dunque richiederà tempo.
Il reparto più a rischio resta il pronto soccorso. Il clima di lavoro è tuttavia complicato in quasi tutte le unità operative, per colpa non solo dei pazienti ma anche dei comportamenti dei relativi famigliari e delle loro richieste inesaudibili, come la pretesa di accedere alle visite fuori dagli orari consentiti. Al diniego da parte del personale in corsia, può scattare l’insulto e anche qualcosa di più.
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