CARPINETI (Reggio Emilia) – Lo ritenevano colpevole della fine del matrimonio di uno dei due con la moglie, che lo aveva lasciato per maltrattamenti. Da questa accusa era scaturita un’indagine svolta dai carabinieri di Carpineti. Il 5 giugno scorso, la vittima, un 23enne, era seduto a un tavolo di un bar di Carpineti con un amico, quando è stato aggredito verbalmente e fisicamente dai suoi due ex cognati di 34 e 29 anni. In particolare il 29enne, ex marito della sorella, lo accusava di aver segnalato ai carabinieri di Castelnovo Monti maltrattamenti nei confronti della moglie, ritenendolo quindi colpevole della fine della relazione sentimentale.

Giuseppe Stiscia è il comandante della stazione dei carabinieri di Carpineti
La donna, infatti, all’epoca dei fatti, aveva trovato il coraggio di denunciare il marito e di lasciarlo. A seguito dell’indagine, svolta dai carabinieri, l’uomo era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, con applicazione del braccialetto elettronico.
Durante l’aggressione, i due fratelli hanno inveito contro la vittima con offese e minacce di morte e poi lo hanno colpito con calci e pugni. Solo l’intervento di alcuni testimoni ha messo in fuga i due. Il 23enne si è poi presentato al pronto soccorso di Castelnovo Monti da cui è stato dimesso con una prognosi di tre giorni. In seguito ha sporto denuncia ai carabinieri di Carpineti che hanno indagato e denunciato i due presunti aggressori.
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