L’appello del commissario ad acta Sergio Venturi
“Ci aspettano 10 giorni critici, prima di una riduzione. Ai medici in pensione suggerisco, a tutti quelli che possono, se volete o se potete dare una mano segnalatelo alle vostre aziende sanitarie. C’è bisogno di medici. Mi auguro che le università anticipino le lauree degli infermieri, Sono oltre 30 a Parma, ne abbiamo bisogno e lancio un appello. Anche l’esercito sta facendo bandi straordinari di assunzione di medici e infermieri. Noi abbiamo assunto oltre 700 infermieri nelle ultime settimane”.
I numeri
In Emilia-Romagna sono 2.263 i casi di positività al Coronavirus, 316 in più rispetto a ieri. Passano da 7.600 a 8.787 i campioni refertati. Complessivamente, sono 903 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 128 (16 in più rispetto a ieri). E salgono a 51 (ieri erano 43) le guarigioni.
Purtroppo crescono anche i decessi, passati da 146 a 201: 55, quindi, quelli nuovi, che riguardano 39 uomini e 16 donne. Per 24 delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 21 residenti nella provincia di Parma, 14 residenti in quella di Piacenza, 7 in quella di Modena, 5 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Bologna, 2 in quella di Ravenna, uno in quella di Ferrara.
I casi positivi per provincia
Piacenza 710 (31 in più rispetto a ieri), Parma 518 (88 in più), Rimini 363 (51 in più), Modena 251 (61 in più), Reggio Emilia 138 (15 in più), Bologna 155, di cui 47 del circondario imolese (complessivamente 33 in più, di cui 5 a Imola e 28 a Bologna), Ravenna 55 (14 in più), Forlì-Cesena 49 (di cui 30 a Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 19 a Cesena, 8 in più rispetto a ieri), Ferrara 24 (7 in più rispetto a ieri).
Situazione ospedali
In Emilia-Romagna sono quasi 1400 (1397) i posti letto già allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus: 100 posti in più rispetto a ieri. In particolare nascono oggi a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo che sono pienamente integrate e supportano la rete ospedaliera strutturata per affrontare l’emergenza. La casa di Cura Piacenza accoglierà invece l’attività chirurgica (senologia oncologica e traumatologia) e aprirà il pronto soccorso ortopedico. E anche l’Ospedale di Bobbio, sempre nel piacentino, è diventato da oggi Covid così come previsto nel Piano regionale illustrato ieri (Fase 5). Infine, si potenzia ulteriormente sempre a Piacenza l’assistenza a pazienti critici con l’attivazione di nuovi posti di terapia intensiva.
A queste strutture si affiancano come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma, il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nova Nuova) c’è Guastalla (ospedale Covid).
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto per l’area intensiva). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital da Lugo e Riccione.
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