REGGIO EMILIA – Torniamo a occuparci dell’ipotesi di chiusura del reparto prevenzione-crimine di Reggio Emilia. Il sindacato di polizia Siulp ha organizzato questa mattina in piazza Prampolini un volantinaggio per spiegare alla cittadinanza le ripercussioni di questa possibile decisione.
“Ci siamo rivolti a tutte le forze politiche”, le parole di Aldo Aragiusto, segretario provinciale del Siulp. Una decisione, quella di chiudere il reparto, sul tavolo del ministro dell’Interno e del capo della polizia e dettata da una riorganizzazione complessiva del personale delle questure. Una situazione paradossale che – sottolinea il Siulp – rischia di indebolire il fronte della sicurezza e della lotta al crimine proprio in una fase in cui il cittadino chiede più sicurezza: “E’ una scelta quanto meno discutibile, stiamo parlando delle competenze di circa 50 persone altamente specializzate che rischiano di essere disperse”, ha aggiunto Aragiusto. Al momento, il Siulp non è a conoscenza del progetto di riorganizzazione né dei tempi, ma esprime molta preoccupazione sul futuro.
A incontrare gli esponenti del sindacato anche il candidato sindaco del centrodestra Giovanni Tarquini, cui è stato chiesto un impegno per evitare la chiusura del reparto. “La prospettiva della chiusura del reparto – ha detto Tarquini – si scontra con le richieste motivate del Siulp e prima ancora con le esigenze di tutela dei cittadini. Non possiamo che ribadire che questo importante reparto deve rimanere attivo e che la sicurezza dei cittadini deve essere al centro dell’operato dell’amministrazione comunale, che ha pertanto il dovere di attivarsi quantomeno per evitare di perdere gli importanti presidi già presenti in città”.
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