REGGIO EMILIA – Gli agenti di commercio tornano a far sentire la propria voce. Esclusi dagli incentivi per la mobilità sostenibile e penalizzati da una deducibilità fiscale ferma al 1986, denunciano una mancanza di riconoscimento istituzionale nonostante il ruolo strategico che svolgono nell’economia locale.
Circa 1800 liberi professionisti, tanti sono nel reggiano di cui circa 300 iscritti a Fnaarc Confcommercio– ogni giorno sulle strade della provincia, con l’auto come ufficio e il territorio come mercato. Una forza silenziosa che muove decine di milioni di euro. Oggi si sono dimenticati dalle istituzioni.
Il parco auto degli agenti reggiani vale oltre 50 milioni di euro, ma resta fuori dalle misure di sostegno ed escluso dagli incentivi green. Il problema non è solo ambientale, come ci spiega Stefano Peterlini, presidente provinciale FNAARC.
Costi crescenti, la categoria affronta la concorrenza digitale e la difficoltà di attrarre nuove leve. Eppure, molti investono in formazione e strumenti digitali per rinnovarsi. Le associazioni chiedono una riforma che riconosca finalmente il valore di chi, ogni giorno, porta il mercato direttamente alle imprese.
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