REGGIO EMILIA – “La situazione è indubbiamente difficile: ci scusiamo anticipatamente con i cittadini che lamentano la difficoltà nel prenotare”. A ‘Il medico e il cittadino’ la direttrice generale dell’Ausl Cristina Marchesi non nasconde la frustrazione per un problema che – ribadisce – continua ad essere legato alla carenza di professionisti, in particolare di quelli che si dedicano solo all’attività ambulatoriale, chiamati anche sumaisti. Gli altri si dividono tra il reparto e altre prestazioni e questo rende difficile programmare le agende: “Diventa difficile anche aprire agende a due anni, cosa che prima potevamo fare con maggiore agio. Il picco più alto delle carenze è in oculistica e dermatologia: in questi ambiti si fa una fatica immane a trovare specialisti” aggiunge la direttrice Marchesi.
L’utenza che è cambiata: l’aumento dell’età media delle persone comporta una maggiore quantità di accertamenti. Malattie fino a qualche anno fa mortali oggi si possono affrontare grazie alle terapie più innovative, ma i pazienti vanno seguiti con i controlli. “Con gli specialisti vorremmo trovare un tempo di controllo, basandoci sugli studi clinici per le diverse patologie anche croniche, che da un lato tutela la salute del cittadino dall’altro è compatibile con le risorse che abbiamo” dice la direttrice sanitaria dell’Azienda Usl Nicoletta Natalini.
Preoccupa anche la carenza degli infermieri: dei 135 entrati in graduatoria con l’ultimo concorso, solo 16 sono entrati in servizio. Poi la grande richiesta di prestazioni: finora quest’anno sono state prescritte più di 500 mila visite. L’appropriatezza spesso si scontra con la carenza dei medici di base. “Abbiamo inserito molti giovani medici che fanno più fatica a fare filtro, ma è perchè non conoscono i pazienti che hanno davanti e non perchè non siano bravi”.
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