REGGIO EMILIA – Un assedio mediatico nei confronti degli indagati: di questo si sono più volte lamentati in passato gli avvocati. Un assedio mediatico nei confronti dei cittadini di Bibbiano, strumentalmente al centro per mesi e mesi per il fatto che uno degli imputati, per abuso d’ufficio, è il sindaco del paese. Un assedio mediatico favorito da una parte della politica, che ha fatto della cittadina il teatro di comizi. E la presenza, o meno, dei media è entrata nel processo, quantomeno nelle sue battute preliminari. Il processo per i presunti affidi illeciti di minori in val d’Enza dopo sei mesi è ripreso davanti alla nuova corte insediatasi per effetto del trasferimento di due giudici – ora i magistrati sono la presidente Sarah Iusto con a latere Michela Caputo e Francesca Piergallini – e le difese dei due principali imputati si sono dati battaglia appunto sul tema mediatico. Mentre Nicola Canestrini, legale dell’assistente sociale Francesco Monopoli, ha chiesto che non venissero fatte riprese del processo, il collega Oliviero Mazza che rappresenta Federica Anghinolfi, ex responsabile del servizio minori val d’Enza, ha invece detto “è ora che la gente sappia, ben vengano le riprese, il processo mediatico verrà fatto qui dentro e non là fuori”. La presidente Iusto ha deciso che il dibattimento possa essere ripreso, ma non durante le testimonianze, e questo per evitare condizionamenti tra i testi.
Dopo l’udienza di mercoledì, si passerà al 9 gennaio, e da lì in avanti le udienze si svolgeranno tutti i lunedì e i mercoledì.
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