REGGIO EMILIA – “Tre procure, non i giornalisti, hanno aperto i procedimenti. Cosa avremmo dovuto fare: non dire nulla, contravvenendo così ai principi fondamentali della nostra professione?”.
E’ la risposta dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, con un intervento pubblicato sul sito e firmato dal segretario del Consiglio, Antonio Boschi, a un passaggio della relazione del presidente vicario della Corte di appello, pronunciata sabato per l’apertura dell’anno giudiziario.
Riferendosi al “caso Bibbiano”, nella relazione, si è parlato di “gogna mediatica” per i giudici minorili e si dice che il Tribunale per i Minori “è stato fortemente e negativamente condizionato in termini di delegittimazione dai riflessi riverberati dalle deprecabili fughe di notizie… nonché da una vera e propria strumentalizzazione, a opera di gran parte dei media, dell’inchiesta”.
Per l’Ordine dei giornalisti, tuttavia, si tratta di “una tirata d’orecchie che la nostra categoria in questo caso non merita proprio, anche perché non bisogna confondere la polemica politica che è scaturita su Bibbiano con i fatti rigorosi di cronaca riportati dai colleghi”.














