REGGIO EMILIA – “E’ vero che si tratta di accordi temporanei, però è pur sempre vero che siamo di fronte all’arruolamento di medici in appalto attraverso agenzie interinali”. Sono parole di preoccupazione quelle di Gaetano Merlino, responsabile Sanità della Funzione Pubblica della Cgil di Reggio. I sindacati sono sul piede di guerra e parlano di precedente pericoloso per il futuro della sanità pubblica di questa regione. Anche se un precedente già esiste ed è quello già adottato dall’Ausl di Ferrara, sempre per l’emergenza urgenza.
In altre aree del Paese, vedi Piemonte e Veneto, il ricorso ad agenzie interinali o cooperative per l’arruolamento di medici a chiamata non è una novità ed è stato introdotto da diversi anni. Tra le perplessità dei sindacati c’è anche quello legato ai compensi e alle possibili ripercussioni: “A parità oraria – spiega Merlino – il medico a chiamata potrebbe percepire anche il triplo rispetto al collega dipendente e questo in futuro potrebbe generare una fuga dalla sanità pubblica”.
Ma i punti interrogativi riguardano anche altri aspetti: “Potrebbero essere arruolati medici provenienti per esempio da Milano o da Torino che non conoscono dunque il territorio e le dinamiche del Pronto Soccorso di Reggio”. Su questa vicenda i vertici dell’Azienda Usl per il momento non rilasciano dichiarazioni.
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