REGGIO EMILIA – L’aeroporto di Parma evita la chiusura immediata, ma sul futuro del piccolo scalo intitolato a Giuseppe Verdi permangono nubi molto cupe. Il Tribunale della città d’Oltre Enza ha deciso di rinviare al 27 novembre prossimo il procedimento per la liquidazione giudiziale della società di gestione Sogeap, costituita dalla canadese Centerline (che detiene la maggioranza delle quote) e dall’Unione Parmense degli Industriali.
Una situazione esplosa dopo la mancata ricapitalizzazione da parte dei soci lo scorso luglio. Se siamo di fronte a un prolungamento dell’agonia oppure a una occasione di rilancio e di salvataggio in extremis lo scopriremo più avanti.
Le sorti della struttura interessano naturalmente anche Reggio, visto che si tratta dell’aeroporto più vicino alla nostra città, utilizzato nel corso degli anni da molti nostri conterranei per volare in Italia e in Europa, verso mete come Londra o Parigi.
Uno scalo la cui sopravvivenza, nel tempo, si è rivelata, però, insostenibile dal punto di vista finanziario: numero di passeggeri insufficiente (133mila nel 2024, 30esimo scalo in Italia) pochi voli, bilanci costantemente in rosso. Solo quattro le destinazioni coperte attualmente (Cagliari, Chisinau, Olbia e Palermo) e con Ryanair che dal proprio sito, a partire dal 1° novembre, ha già cancellato le tratte dalla città ducale verso i capoluoghi di Sicilia e Sardegna.