REGGIO EMILIA – Nuovo passaggio in corte d’appello a Bologna per il bis del processo Aemilia ordinato l’8 maggio 2022 dalla Cassazione per alcuni imputati, nella sentenza che di fatto confermava l’impianto accusatorio generale con complessivi 700 anni di reclusione nel più grande processo mai fatto al nord contro la ‘Ndrangheta. Quattordici gli annullamenti disposti dalla Cassazione: i sette senza rinvio sono divenuti definitivi, per quelli con rinvio è stato necessario tornare a discuterne davanti ai giudici.
Sconto di pena per l’imprenditore Palmo Vertinelli (ex ristorante Mirafiori di Montecchio), che dovrà scontare 16 anni e 6 mesi di reclusione rispetto ai 17 anni e 4 mesi con cui era entrato in aula. Assolto il nipote Giuseppe Vertinelli (classe 1986) con la formula “per non aver commesso il fatto” (4 anni la pena di partenza). Stessa formula e assoluzione per Lauro Alleluia (partiva da 8 anni), Francesco Di Via (partiva da 3 anni). Assolto perché “il fatto non sussiste” Luigi Salvati. Sei mesi di sconto per Francesco Lomonaco, condannato a 6 anni di reclusione. Infine Graziano Schirone, che arrivava da una condanna a 17 anni, l’unico di questo gruppo con l’aggravante della associazione mafiosa, si è visto rideterminare la pena in 11 anni e 4 mesi di reclusione. Dovrà anche pagare le spese processuali alle parti civili.
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