BOLOGNA – Assolti in primo grado a Reggio Emilia, condannati in appello con pene fino a quattro anni, ieri sera la Cassazione ha annullato con rinvio ad un nuovo giudizio di secondo grado la sentenza per quattro imputati coinvolti in ‘Aemilia bis’.
Si tratta di una costola del processo principale (le prime misure cautelari scattarono nel 2015), con al centro in questo caso accuse sulla fittizia intestazione di beni da parte dell’imprenditore, poi divenuto collaboratore di giustizia, Giuseppe Giglio, nei confronti dei genitori e del fratello Antonio, con l’aiuto del commercialista Donato Agostino Clausi, già condannato quale partecipe dell’associazione mafiosa.
La seconda sezione della Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello di Bologna la sentenza di secondo grado del 2023 sia in relazione all’aggravante dell’agevolazione mafiosa sia, per le posizioni Antonio Giglio e Clausi, in ordine al mancato riconoscimento della continuazione con i reati contestati nel procedimento Aemilia. Clausi, Antonio Giglio e Gaetana Crugliano sono difesi dall’avvocato Fausto Bruzzese, che esprime grande soddisfazione per la decisione della Corte.
Aemilia bis, la Cassazione annulla la condanna in Appello ai familiari di Giglio
16 gennaio 2025
La corte d'Appello di Bologna
Dopo l’assoluzione in primo grado, i quattro erano stati condannati a quattro anni ma secondo la Corte Suprema il processo a loro carico dovrà essere rifatto












