REGGIO EMILIA – Aveva la scorza dura, come il marmo della sua città, Carrara, dove per tutti era “Cacetta”. Un lottatore nella vita oltre che nelle aree di rigore.
Una vita piena di avversità, che di calci gliene ha rifilati parecchi, come certi difensori di quel calcio di provincia degli anni 70 e 80, così ruspante e al tempo stesso vero.
Se ne é andato Marco Cacciatori, 68 anni, bomber di razza, che ha vestito, tra le altre, la maglia della Reggiana. In granata per lui una sola stagione, ma significativa, in serie C1, campionato 1985-86: 24 presenze e 5 gol. Uno di questi é nella storia perché ha contribuito all’ultima vittoria in casa del Parma. Era il 4 maggio del 1986 e la Reggiana espugnò il Tardini per 2-1. Cacciatori siglò il gol dell’1-0 al quarto minuto della ripresa. Per la cronaca il 2-0 fu opera di Albi con Signorini ad accorciare le distanze.
Cacciatori, malato da diverso tempo, è morto al Nuovo Ospedale delle Apuane, a Marina di Massa, dove era ricoverato da alcuni giorni.
Esordì in A con il Pberugia nel ’78, segnando all’Inter, a 23 anni appena approdato al Vicenza nell’operazione che aveva portato Paolo Rossi al Perugia gli fu diagnostico un tumore. Guarì, ma ripartì dai dilettanti, e poi tornò alla Carrarese, dov’era cresciuto, poi Reggiana, Montevarchi, Sarzanese, Pistoiese, Pietrasanta.
Appese le scarpette al chiodo, ecco le difficoltà nel vedersi riconosciuta la pensione da calciatore, dato che mancavano i contributi degli anni della malattia: intervenne l’associazione calciatori, con la Lega e la federazione riuscirono ad aiutarlo. Una storia la sua descritta nel bel libro “Un bomber nella rete” del giornalista Massimo Braglia. Una carriera che gli ha dato decisamente meno di quello che avrebbe meritato.










