CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Si è spento serenamente a 99 anni suscitando profondo cordoglio in tutta la montagna e non solo, Enrico Capanni, storico titolare della Fonderia Capanni con sede a Tavernelle di Castelnovo Monti, ben visibile dalla statale 63 salendo verso Sparavalle.
Un’azienda storica, registrata dal 1800 ma di cui si trovano testimonianze anche nei secoli precedenti. A fondarla ufficialmente fu il bisnonno di Enrico. Ma è stato proprio l’ingegner Enrico a segnare gli anni in cui la Capanni è diventata conosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale, ad esempio per la ri-fusione nel 1964 della campana Maria Dolens di Rovereto, che aveva subito un’incrinatura irreparabile. Tra le campane più grandi del mondo (23 tonnellate) la campana di Rovereto era stata realizzata inizialmente nel 1924 per il decennale della grande guerra, fondendo i cannoni di 19 nazioni che vi avevano preso parte.
Nota e apprezzata per utilizzare il metodo tradizionale della “fusione a cera persa”, che da secoli è vanto dei mastri campanari, la Capanni di Castelnovo Monti ha visto sotto l’egida dell’ingegner Enrico esportare prodotti in Giappone, Australia, Brasile, paesi dell’Africa, occupandosi anche dell’installazione dei concerti di campane sui campanili o nelle strutture a cui erano destinate.
Ha realizzato anche importanti orologi per alcuni dei campanili più belli e importanti d’Italia, ed ha avuto collaborazioni con artisti quali Jannis Kounellis, Carl Rapp, Eric Andersen. I funerali sono stati celebrati in forma privata. Ora la fonderia viene portata avanti dal figlio di Enrico, Paolo.