ALBINEA (Reggio Emilia) – Il circolo della frazione Bellarosa è stato teatro di una festa dedicata alle persone fuggite dall’Ucraina che hanno trovato rifugio qui da noi.
Ksenia è arrivata da Kharkiv. E’ una delle sette profughe che si sono iscritte al conservatorio “Peri-Merulo”. Ha preso parte alla tavolata organizzata dalle realtà del terzo settore attive ad Albinea e nei comuni limitrofi nell’accoglienza rivolta a chi è fuggito da un conflitto i cui tempi di soluzione sono ancora indefiniti, come sottolinea la compagna di studi Iryna, giunta da Ternopil: “La speranza dell’Ucraina è appesa all’aiuto dei Paesi europei, che devono svolgere un ruolo importante per giungere alla pace. La nostra è una lotta che dura non da due mesi ma da tanti anni”.
Ha preso il via con una camminata, l’iniziativa pensata come occasione di aggregazione. Determinante è l’apprendimento della lingua italiana. Al centro provinciale per l’istruzione degli adulti Reggio Sud, ai 55 stranieri iscritti se ne sono aggiunti 20 arrivati dal Paese in guerra.
Il piatto tipico servito si chiama Vareniki, simile ai ravioli. L’unico uomo a tavola, in qualità di rifugiato, è Vitalii che spiega che chi, come lui, ha tre figli piccoli o più viene dispensato dal presentarsi alle armi. Ora, come autista, fa la spola tra l’Italia e la sua patria per portare aiuti, anche nell’Ovest dove la devastazione è maggiore, come a Irpin: “Mi fa male al cuore vedere una città così bella rasa al suolo, rimasta senza acqua, luce, gas e cibo. Ora ci vivono in quattromila, per tirare avanti condividono le poche risorse a disposizione”.
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