REGGIO EMILIA – Le zone umide della nostra Bassa sono un osservatorio interessantissimo dei cambiamenti climatici e lo sono anche i laghetti per la pesca sportiva, un tempo anche allevamenti di pesci d’acqua dolce, come nel caso del circolo ricreativo “Wilma” di Novellara.
E’ cambiata l’avifauna ed è scomparsa l’itticoltura, vuoi perché il pesce d’acqua dolce soddisfa sempre meno il gusto dei consumatori, vuoi perché dalle nostre parti oramai l’acqua è troppo calda per consentire l’allevamento del pescegatto. I pescatori con la lenza poi, devono subire la concorrenza, leale perché naturale, dei cormorani cui non par vero di trovare a portata d’ala laghetti pieni di pesce, carpe e amur soprattutto. Il circolo Wilma ospita anche decine di razze diverse di animali, dalle galline alle capre tibetane, dai pavoni ai maiali vietnamiti, dai conigli alle anatre: un vero zoo curato con passione dai volontari.
C’è poi un’interessante raccolta di attrezzi e strumenti di una volta per la viticoltura e la vinificazione, un piccolo museo all’aria aperta: con Paolo Magnanini, ex insegnante dell’istituto agrario “Zanelli”, ci si avventurerà in un viaggio nel tempo alla scoperta del metodo ancestrale per fare il nostro vino rosso frizzante, il lambrusco.
Una puntata tra natura e passato, per distrarci un po’ dai tempi grigi del Coronavirus. Se ne parlerà però con il presidente del consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, per capire quali conseguenze potranno avere l’infezione e i conseguenti provvedimenti del governo sulla filiera del nostro formaggio e come si è attrezzato il consorzio per farvi fronte. L’appuntamento con Agri7, come sempre è per questa sera alle 21 e domani in replica alle 11.
Paolo Borciani
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