REGGIO EMILIA – Undici milioni di euro per l’acquisto di mascherine e dispositivi di protezione, 3 milioni per il personale, 500mila euro per l’adeguamento degli ospedali ma anche l’acquisto di macchinari per centinaia di migliaia di euro.
Il dato totale è ancora in corso di definizione ma i mesi di marzo, aprile e maggio, quelli della fase più critica dell’emergenza, hanno pesato parecchio sulle casse dell’Ausl reggiana che, per usare le parole del direttore generale Fausto Nicolini, non ha badato a spese pur di arginare il Coronavirus.
Lo stato di emergenza nazionale, dichiarato dal Governo il 31 gennaio scorso, ha permesso di sostenere i costi con procedure, per l’appunto, di emergenza, in deroga al codice degli appalti che prevede tempi tecnici molto lunghi. E subito l’azienda ha messo in campo una task force che si occupasse di questo.
Le maggiori difficoltà all’inizio si sono riscontrate nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale come mascherine, camici, guanti e calzari, tra blocchi alle frontiere e continue verifiche sulla conformità. La situazione si è poi risolta e gli 11 milioni di euro messi in campo dall’Ausl permettono di avere presidi a sufficienza anche nel caso di una eventuale seconda ondata.
L’azienda sanitaria ha acquistato poi 87 ventilatori polmonari oltre a ecografi, apparecchi di radiologia e per il monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti Covid. I macchinari, per un valore di un milione e mezzo di euro – 500mila dei quali derivanti dalle donazioni dei cittadini – sono stati comprati dall’Ausl che ha ricevuto in dono altri macchinari per un totale di un milione di euro.
Per la conversione degli ospedali di Reggio Emilia, Guastalla e Scandiano in strutture Covid non sono stati stipulati nuovi contratti di appalto. L’azienda che ha il contratto in essere per le manutenzioni, la Global Service, si è occupata dell’adeguamento degli impianti a partire dalla necessità di portare l’ossigeno ai letti dei pazienti Covid nelle varie camere in cui erano sistemati. Sono stati eseguiti interventi per 500mila euro.
Tra le altre voci di spesa figura quella del personale: sono stati spesi 3 milioni di euro per l’assunzione del personale della case di riposo, degli infermieri neo-laureati e per contratti di collaborazione con i professionisti. Sono numeri importanti che peseranno sul bilancio. E ancora si attende di sapere la cifra che sarà rimborsata sulla base del decreto “cura Italia” del Governo.
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