REGGIO EMILIA – Dal punto di vista economico, Reggio sta diventando una contea degli Stati Uniti. Anzi, dell’Ohio. Un mese fa la famiglia Veroni ha venduto l’omonimo salumificio di Correggio – un’azienda da 140 milioni di ricavi annui – alla SugarCreek, il cui quartier generale si trova nello stato del Midwest. La settimana scorsa, invece, un altro gruppo con sede in Ohio, Nordson, ha acquisito la Arag di Rubiera, valutata la stratosferica cifra di 960 milioni di euro. Ma già nel 2016 uno dei maggiori gruppi industriali della nostra provincia, Brevini, era stato rilevato e incorporato da Dana, altro colosso a stelle e strisce con base in Ohio. Nello stesso Stato degli Usa ha sede la Procter & Gamble, che nel lontano 1989 si insediò a Gattatico acquisendo la Nelsen.
Che ci sia di mezzo l’Ohio o no, gli Stati Uniti hanno sempre fatto la parte del leone nelle acquisizioni in terra reggiana. La Kohler acquisì la storica Lombardini Motori nel 2007, subentrando a un’altra azienda statunitense, quelli di Mark IV. Terex comprò il gruppo Fantuzzi-Reggiane nel 2009. Sventola bandiera americana anche su diverse altre imprese della provincia, come la Dow di Correggio e la Sall di Cavriago, che nel 2017 è entrata a far parte del gruppo Justrite.
Più rari gli investimenti provenienti da altri Paesi. Negli ultimi anni aziende britanniche – Avon Rubber e Briarwood Products – hanno acquisito rispettivamente la Interpuls di Albinea e la Landini di Castelnovo Sotto. Solo una operazione targata Cina: l’acquisizione nel 2015 di Meta System da parte di Deren Electronic.
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