REGGIO EMILIA – Un 40enne brasiliano, con la compagna connazionale e due figli. Una famiglia che per le vacanze all’estero aveva scelto l’Italia, nello specifico l’Emilia, e che in questi giorni aveva deciso di fare tappa nella nostra città.
L’ingresso in un hotel, il check-in con la consegna dei dati. Sembrava tutto a posto, ma sono passati pochi giorni e le forze dell’ordine, da un incrocio con i database degli hotel, si sono accorti che sull’uomo pendeva, da 4 anni, un ordine di cattura internazionale e che da ben 14 anni era l’unico indagato per l’omicidio della moglie, avvenuto in Brasile.
E’ stato fermato ed arrestato dai carabinieri Marcio Rocha da Silva, ricercato internazionale che a ore verrà estradato nel suo Paese natale. Non aveva preso alcuna precauzione: aveva dato all’albergatore il suo vero nome, i suoi veri documenti. Così come in tutti questi anni di latitanza non aveva cambiato identità. I carabinieri reggiani hanno ricostruito i suoi movimenti, per altro abbastanza scarsi: dopo poco dalla morte della moglie e dalle accuse
mossegli, era fuggito in Germania e lì sembra sia sempre rimasto.
Nel 2017 l’Iterpol ha avviato le ricerche a livello internazionale, estendendo un ordine di cattura emesso dall’autorità giudiziaria di Cruzeiro do Sul per omicidio. Il delitto era avvenuto nell’agosto del 2007, sulle sponde del fiume Igarape Preto. Durante un rapporto sessuale con la moglie, secondo l’accusa Rocha avrebbe soffocato la donna. Era stato trovato poco dopo in possesso del corrispettivo in reales di oltre 30mila euro e gli inquirenti ritengono fosse
intenzionato a ritirare, di lì a poco, la somma prevista per l’assicurazione sulla vita della moglie: 800mila reales brasiliani, ovvero poco meno di 130mila euro. Questo sarebbe stato il movente del delitto.