REGGIO EMILIA – Sono oltre 3mila i profughi ucraini arrivati nella nostra provincia, donne e bambini che per la maggior parte hanno trovato accoglienza nelle case dei reggiani. Grazie al rapporto di conoscenza o lavoro precedenti alla guerra. Molte di loro sperano di poter rientrare nel loro Paese. Intanto a quasi due mesi dall’inizio del conflitto, resta il dramma di queste persone che hanno perso tutto e che cercano aiuto. In campo dall’inizio anche le Istituzioni e le cooperative Dimora d’Abramo e L’Ovile.
“Ad oggi siamo all’accoglienza di diversi gruppi famigliari, per un totale di 360 persone accolte nei nostri centri“, dice Luigi Codeluppi, presidente della Dimora d’Abramo.
Non si conosce ancora come evolverà la situazione, si presume arrivino altri profughi anche se l’ondata prevista si è fortemente ridimensionata. In campo adesso anche gli psicologi a sostegno di adulti e bambini, per aiutarli a superare traumi tanto profondi. “Anche il sostegno psicologico sta diventando un aspetto importante. Chi arriva rielabora traumi importanti. Parliamo soprattutto di mamme e bambini, con la necessità di curare il loro inserimento sul territorio”.
Si resta in attesa anche di un aiuto economico promesso dal Governo e ancora non operativo. Non interesserà però queste cooperative ma i singoli profughi ucraini che dovrebbero ricevere circa 300 euro al mese.
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