REGGIO EMILIA – Continua la protesta di una parte del tifo organizzato biancorosso contro il nuovo protocollo per l’accesso alle partite di basket. Domenica scorsa Gioventù Reggiana, uno dei due gruppi ultras della Pallacanestro Reggiana, non si è presentato in curva in occasione della partita contro Varese. C’erano invece i tifosi di Popolo Biancorosso, che avevano disertato il PalaBigi il 5 ottobre scorso per la partita contro Udine e il 12 in trasferta contro Cantù.
Il nuovo protocollo, firmato il 27 luglio scorso dal ministero dell’Interno, dalla Federazione Italiana di Pallacanestro, dalla Lega Basket Serie A e dalla Lega Nazionale, cambia le modalità di accesso ai palazzetti, avvicinando il basket al modello di controllo applicato al calcio. Le novità contestate dal tifo organizzato sono sostanzialmente due. Primo: l’introduzione dei biglietti nominali, come già accade per gli abbonamenti. Secondo: l’acquisto dei tagliandi da parte dei tifosi ospiti, dunque in occasione delle trasferte, deve avvenire entro le 19 del giorno antecedente la gara. In questo modo, l’elenco degli acquirenti può essere trasmesso alla questura competente.
Prima di ogni gara l’elenco viene inserito nel sistema elettronico della polizia, che dovrà confrontare i nominativi con la lista dei soggetti sottoposti a Daspo o ad altre restrizioni. Cosa c’è che non va in queste norme? Il gruppo Gioventù Reggiana, in particolare, ritiene il biglietto nominale una lesione del diritto alla privacy, mentre le restrizioni sulle trasferte sono state definite controproducenti e limitanti per il tifo organizzato.
Margherita Magnani
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