RUBIERA (Reggio Emilia) – La salma di Mohamed Salah Ben Ayed, annegato dopo un tuffo nei laghetti di Campogalliano, è stata trasferita dalla camera ardente di Rubiera, dove era stata deposta dopo il recupero. Saranno condotti a Modena, procura competente per territorio, gli esami di medicina legale per individuare le cause del decesso.
Sapeva nuotare bene il giovane, 25 anni, che era originario di Sfax, in Tunisia, una città di mare. La tragedia ha sconvolto i famigliari: il padre operaio, giunto a Rubiera dal Paese africano più di 20 anni fa; la madre casalinga e il fratello 14enne, che gioca nelle giovanili della Rubierese Calcio.
Il genitore non si dava pace assistendo al recupero della salma da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco. La famiglia, che risiede a Rubiera in viale Resistenza 6, intende organizzare i funerali in Tunisia. Il sindaco Emanuele Cavallaro ha avuto modo di incontrare la madre e di esprimerle il cordoglio di tutta la comunità. “Non è difficile immaginare quello che stanno passando – ha affermato il primo cittadino – Stanno ricevendo l’abbraccio di tanti amici”.
Il tuffo nei laghetti per la pesca, profondi meno di tre metri, è stato fatale al giovane. Assieme a tre amici aveva trascorso la notte fuori casa, poi la decisione di raggiungere quel luogo, a pochi chilometri da Rubiera, e di tuffarsi in uno specchio d’acqua in cui è vietato fare il bagno. Un malore o qualche altra causa gli hanno tolto la vita.
Gian Piero Del Monte
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