REGGIO EMILIA – Combattere le dipendenze da internet e dagli smartphone. “Perdersi in rete” è il nuovo progetto del Ceis, che mira a far aprire gli occhi su quanto stiano incidendo i nuovi strumenti di comunicazione nelle nostre vite. Un percorso di sensibilizzazione aperto alla cittadinanza, per approfondire le tematiche legate all’abuso delle moderne tecnologie. “Svilupperemo una serie di iniziative, martedì 11, 18 e 25: daremo informazioni, lavoreremo con chi ha problemi in famiglia e daremo vita a gruppi di aiuto”, dice il vicepresidente del Ceis Antonio Lanzoni.
La dipendenza da smartphone è uno dei temi che sta caratterizzando questo periodo. Secondo recenti studi il 51% della fascia tra i 15 e i 20 anni controlla il telefono 75 volte al giorno, il 40% dei ragazzi tra gli 11 e i 26 anni trascorre online dalle 4 alle 6 ore quotidiane. “Sono colpiti soprattutto gli adolescenti nella loro capacità di stare in famiglia, in relazione, nel gestire le loro emozioni”, spiega lo psicologo Giuseppe Campagna.
Tra le problematiche valutate c’è anche quello dell’Hikikomori. Un fenomeno che ha preso piede in Giappone e che si sta sviluppando anche nel nostro paese. “Significa ‘mi ritiro’ . Ritirati in casa che non escono dalle loro camere. Sono centomila i casi in Italia”, chiosa la psicologa Isabella Cassinadri.
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