CAMPAGNOLA (Reggio Emilia) – Ha picchiato i figli, entrambi con meno di 14 anni, con una bacchetta di legno lunga circa 50 centimetri per punirli dopo averli lasciati in casa per sei giorni da soli. La loro “colpa”? Aver staccato le telecamere con cui il padre li controllava a distanza e, a suo dire, aver fatto pochi compiti. Diversi i colpi inferti alle gambe e alle braccia. Lesioni poi medicate in ospedale e giudicate guaribili in 21 e in 15 giorni. Ora i piccoli sono al sicuro, in una struttura protetta. Il padre, un uomo di 40 anni, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, lesioni e abbandono di minori.
A porre fine all’incubo dei due bambini hanno pensato i carabinieri di Campagnola, allertati da qualcuno che ha sentito le urla provenienti dall’abitazione. Quando hanno bussato alla porta dell’appartamento, i militari hanno faticato parecchio a farsi aprire la porta. L’uomo si è giustificato dicendo di essersi addormentato dopo un viaggio di alcuni giorni a Milano. All’interno c’erano anche i due figli. Uno dei due, in pantaloncini corti, mostrava evidenti i segni delle percosse sulle gambe. Entrambi indossavano poi maglie a maniche lunghe. Strano, visto il caldo. Quando i carabinieri hanno alzato le maniche per controllare, ecco evidenti i lividi provocati dalle botte.
Subito il padre ha provato a giustificare quei segni parlando di una lite tra i figli. In ospedale però gli accertamenti hanno confermato i sospetti. A quel punto, messo alle strette, l’uomo ha confessato. Aveva lasciato i figli da soli per giorni, pensando di poterli controllare tramite il suo smartphone e una serie di webcam, e quando è tornato ha sfogato tutta la sua rabbia, accusandoli anche di non aver fatto i compiti.
Servizio Tg di Cristiana Boni
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