CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – E’ nato il Piano bonifiche dell’Emilia-Romagna, uno strumento innovativo per il recupero delle aree inquinate come ex siti produttivi o ex aree di distribuzione. Un Piano di cui si era parlato durante la scorsa campagna elettorale per le regionali, nell’inverno del 2020, proprio in teatro a Cadelbosco, nelle settimane ‘calde’ del confronto sulla ex Kis. E a distanza di due anni, complicati dalla gestione pandemia che ha impegnato moltissimo la Regione sul fronte sanitario, proprio a Cadelbosco si è tenuto un incontro proprio nel Municipio tra il sindaco Luigi Bellaria, il presidente del comitato Aria Pulita Claudio Giacca affiancato da Marcello Stecco consigliere del Comitato, e il consigliere regionale Andrea Costa, per una illustrazione dei contenuti del Piano: “Ricordo benissimo di aver lanciato, durante una partecipatissima serata in teatro, l’idea di uno strumento da mettere nelle mani della pubblica amministrazione per recuperare le aree urbane o urbanizzate senza per forza di cose dover accettare compromessi eccessivamente onerosi con il mondo privato – spiega Costa – E mi è sembrato corretto tornare davanti ad alcuni degli interlocutori di quella sera per illustrare il lavoro fatto”.
Il Piano costruito dalla Regione prevede due cose fondamentali: fotografa tutti i siti da bonificare sull’intero territorio regionale e stabilisce i criteri per classificare ogni eventuale nuovo sito; definisce il metodo con cui intervenire per ripristinare le aree e rimetterle a disposizione delle comunità, mettendo anche un primo stanziamento (con fondi sia statali che regionali) per effettuare le prime bonifiche sperimentali.
“Ci sono situazioni differenti: siti in cui non è possibile risalire alle responsabilità dell’inquinamento, siti in cui chi ha inquinato non può più intervenire perché magari l’azienda è fallita ed è stata chiusa; siti in cui la bonifica è stata avviata ma poi non procede – continua Costa -. Noi non deroghiamo dal principio che chi ha inquinato deve pagare per la bonifica, ma allo stesso tempo abbiamo costruito uno strumento che permette alla pubblica amministrazione di superare le situazioni di stallo, con l’obiettivo di rimettere in disponibilità delle aree che magari insistono nelle vicinanze o dentro i nostri centri abitati. Sempre per la chiarezza che mi contraddistingue: aver costruito questo Piano significa che domani ci sarà la bonifica a Cadelbosco? No, partiamo intervenendo su situazioni più complesse in cui è già chiaro che nessuno potrà ripristinare l’area se non la pubblica amministrazione, e sperimentiamo lo strumento. Però Cadelbosco è stata censita ed inserita in un monitoraggio regionale. E da Bologna grazie all’assessore Irene Priolo Assessore all’Ambiente che ha fortemente lavorato a questo strumento ci impegniamo a rifinanziare anno dopo anno il Piano, che si basa sul dialogo con i territori – conclude Costa -. Ecco, qui a Cadelbosco il confronto che, grazie al sindaco Bellaria, ho instaurato con il comitato Aria Pulita non si è mai interrotto in questi due anni e prosegue anche ora, e sarà fondamentale anche per il futuro”.
“Il mio impegno è sempre stato quello di attivarmi per il benessere della comunità, agendo attraverso atti che possano tutelare l’interesse generale. Accolgo quindi con favore questo strumento innovativo per il recupero delle aree inquinate, ed è importante che il nostro comune sia stato inserito nel monitoraggio regionale”, dichiara il Sindaco Bellaria che con Giacca e Stecco sottolinea: “La nascita del Piano Bonifiche dell’Emilia Romagna è un’ottima notizia per la salute dei cittadini e per le azioni concrete che possono assumere le Amministrazioni Comunali insieme alle Associazioni Ambientaliste. Nello stesso tempo è un’esperienza esemplare di rapporto positivo tra Cittadini e Istituzioni che ha avuto nel territorio di Cadelbosco una tappa molto importante. In questo cammino abbiamo molto apprezzato il ruolo svolto dal Consigliere Regionale Andrea Costa”.