REGGIOLO (Reggio Emilia) – A 9 anni esatti dalla prima, terribile, scossa che sconvolse la vita tranquilla della nostra pianura, il 90% dei cantieri aperti per la ricostruzione è stato portato a compimento.
I lavori sugli immobili privati distrutti o lesionati dal sisma sostanzialmente sono conclusi mentre su quelli pubblici c’è ancora da lavorare per le opere più complesse, delicate e soggette a molti vincoli. A oggi sono 16.500 le abitazioni ripristinate e 5.700 le attività economiche.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, questa mattina è intervenuto a Buongiorno Reggio: “Oltre 540 scuole sono state rifatte tutte, o ex novo oppure ristrutturate – ha detto – Abbiamo 45 comuni su 59 che hanno completato la ricostruzione, pubblica e privata. Ne rimangono una quindicina, che hanno ancora un po’ di opere da terminare soprattutto sulla parte storica”.
Resta ancora lungo l’iter per il recupero di tanti edifici religiosi: “Ne abbiamo ancora un’ottantina in via di recupero”, le parole di Angelo Dallasta, direttore dell’ufficio Beni culturali della diocesi di Reggio Emilia. A Reggiolo, il comune più colpito della Bassa reggiana, è praticamente terminato il recupero di Palazzo Sartoretti che ospiterà la sala del Consiglio comunale.
Lo stato di emergenza ha sicuramente aiutato nell’opera di rinascita, ma se il Governo non lo prorogasse? “Saremmo in grado di partire con l’ordinarietà nella ricostruzione dei nostri territori”, ha spiegato il sindaco Roberto Angeli.
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