REGGIO EMILIA – 80 anni dopo Hiroshima, il mondo sembra ancora sull’orlo dell’abisso. Così mercoledì prossimo, 6 agosto, nell’anniversario della prima bomba atomica sganciata sul Giappone, la Rete Europe for Peace di Reggio farà un presidio in piazza Martiri del 7 luglio, con letture sul tema e 43 rintocchi di campana tibetana. Quarantatré, come i secondi che passarono dallo sganciamento di quella bomba alla sua esplosione. Chiedendo, ancora una volta, l’adesione del nostro Paese al Trattato per il disarmo atomico. Unica strada per salvare l’umanità.
Ottanta anni dopo Hiroshima e Nagasaki, l’umanità trema di nuovo. Folli minacce atomiche si rincorrono ancora tra le potenze in guerra che, invece di disarmare, ammodernano i propri arsenali nucleari in una illusoria politica di “deterrenza”, che ci ha portato ad 89 secondi dall’apocalisse: mai così vicini alla catastrofe, secondo l’Associazione degli scienziati atomici. Come scrissero Albert Einstein e Bertrand Russell, nel loro celebre Manifesto, dieci anni dopo la criminale distruzione delle due città giapponesi da parte degli USA, quando la corsa alla supremazia nucleare era già partita: “Questa è la domanda che vi facciamo, rigida, terrificante, inevitabile: “metteremo fine alla razza umana o l’umanità rinuncerà alla guerra?”.
Oggi siamo più vicini di allora a quella fine, ma la coscienza del pericolo sembra assopita. Eppure, grazie alla mobilitazione della società civile internazionale con la campagna ICAN-International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, oggi le armi nucleari sono vietate dal Trattato internazionale che le ha messe al bando. Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) ne vieta specificamente l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usarle, lo stazionamento, l’installazione o il dispiegamento. Non solo i diversi governi del nostro Paese non hanno mai sottoscritto questo Trattato ma le basi Nato e USA sul territorio italiano vedono il dispiegamento del maggior numero di testate nucleari USA in Europa, sottratte al controllo democratico, che fanno dell’Italia primario target nucleare. Il dispiegamento della follia.
Anche il Consiglio Comunale di Reggio Emilia nel 2021 ha aderito all’appello del Sindaco di Hiroshima – che nel 76° anniversario della bomba atomica statunitense che ne devastò la città ha chiesto alle città del mondo di unirsi nelle lotta per eliminare le armi nucleari – chiedendo al Governo italiano di firmare il Trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari. Ad oggi inutilmente. Per questo la Rete Europe for Peace di Reggio Emilia alle 21 del 6 agosto 2025, nell’Ottantesimo anniversario della bomba atomica sganciata su Hiroshima, sarà in piazza Martiri del 7 luglio