REGGIO EMILIA – Un grande evento teatrale per ricordare il 25 ottobre 1945, giorno in cui i 7 feretri dei fratelli Cervi sono stati accompagnati da una folla immensa, lungo le strade di Reggio Emilia fino a Campegine, luogo di sepoltura. Una sepoltura che nei primi mesi dopo la morte non è avvenuta come i fratelli meritavano, aspetto che il regista e drammaturgo Eugenio Sideri ha voluto sottolineare realizzando uno spettacolo che intreccia la tragedia dei Cervi con quella di Antigone, trasformando il teatro civile in un gesto di partecipazione collettiva.
“C’è una comunanza strettissima tra la vicenda della famiglia dei fratelli Cervi e quella del mito – dice il regista – in particolare tra la loro negata sepoltura e quella di Polinice, fratello di Antigone. Sono partito da questa comunanza nel rievocare questi funerali e la dignità della sepoltura, un atto politico e sociale”.
Un progetto nato su idea della presidente dell’Istituto Cervi, Albertina Soliani, in collaborazione con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, che ripropone il funerale dei fratelli dopo che per mesi erano stati dimenticati nel silenzio: è questo l’obiettivo dell’iniziativa. Un corteo avrà luogo il pomeriggio di sabato 25, da Casa Cervi al cimitero di Campegine, seguito da una seconda camminata che partirà dal poligono di Tiro di Reggio, luogo della fucilazione dei fratelli, fino al Teatro Ariosto, dove la sera è previsto il debutto dello spettacolo.
“Il giorno del funerale i Cervi entravano nella coscienza pubblica e nella storia – dice Albertina Soliani – Noi ricorderemo quei giorni e soprattutto prenderemo in mano il loro messaggio”.
Margherita Magnani
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