REGGIO EMILIA – Dall’Australia alla Cambogia, dagli Stati Uniti alla Tanzania, passando per Argentina, Cina e, ovviamente Italia. Quelle che abbiamo elencato sono solamente sette delle 41 nazionalità rappresentate nel nuovo gruppo di studio internazionale di Reggio Children. Circa 220 persone tra educatori di nido e gli insegnanti di scuola dell’infanzia, ma anche i docenti universitari, i direttori di scuole o di centri per l’infanzia, gli atelieristi e gli studenti, che questa settimana hanno invaso la città, occupando il Centro Internazionale Loris Malaguzzi e le scuole e i nidi del Comune di Reggio Emilia.
Sono 41 i paesi rappresentati: Australia, Brasile, Cambogia, Canada, Cile, Cina, Corea, Emirati Arabi, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Italia, Kuwait, Messico, Olanda, Portogallo, Qatar, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera, Tailandia, Taiwan, Vietnam, Arabia Saudita, Francia, Spagna, Grecia, Irlanda, Argentina, Singapore, Colombia, Tanzania, Ghana.
Reggio Children e Istituzione Scuole e Nidi hanno creato un programma di lavoro che comprendeva per ogni giornata un focus su un diritto specifico: dal diritto ad avere diritti, al diritto alla competenza, al diritto alla formazione. Fino alla condivisione collettiva della storia di Iqbal Masih, un bambino divenuto in tutto il mondo simbolo della lotta contro lo sfruttamento minorile, colui al quale tutti i diritti sono stati negati e che dà il nome ad una delle Scuole dell’Infanzia che, assieme ai nidi e a tutto il sistema che vi ruota intorno, cerca da anni di fare in modo che i diritti “dei bambini” siano i diritti “degli altri bambini”, nessuno escluso e a qualsiasi latitudine.
“I tempi difficili in cui stiamo vivendo – dichiara l’assessora alle Politiche educative Marwa Mahmoud – tempi incerti dettati da paure di ciò che è diverso da noi, da conflitti e violenze, da un fare sempre più diffuso di individualismo e di performance, devono spingerci, nella nostra quotidianità ad allenare lo sguardo, a sfidare l’orizzonte, interessandoci a ciò che accade oltre i nostri confini, dall’altra parte del mondo. Certi che tutte le bambine e i bambini del mondo debbano avere uguale dignità, opportunità e vivere in piena giustizia sociale. E certi che stia a noi rimuovere le disuguaglianze che non permettono un pieno godimento del diritto allo studio per tutte e per tutti. Le visite internazionali di questi giorni e la Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza vanno, con il nostro impegno, in questa direzione”.