REGGIO EMILIA – I Police di Sting in via Guasco. Le immagini sono memoria, e in queste c’è una Reggio Emilia di 40 anni fa. Esatti esatti. Le immagini del concerto invece vivono negli audio originali. Non c’erano cellulari, il 3 aprile 1980. Non c’erano autorizzazioni per la stampa, non c’erano le vendite di biglietti on line. C’erano capelli lunghi e pantaloni a zampa e giovanissimi che sembravano già adulti. Il tempo degli scontri e delle contestazioni. La musica era politica, a Reggio passavano il progressive, il rock e il punk, passavano i tour italiani di gruppi come i Genesis – era il ’73 -, i Ramones, o, appunto, i Police. La nostra città era nel novero assieme alle grandi. Sting e i suoi arrivarono il giorno dopo la data a Milano e Reggio venne preferita a Roma perchè si temevano disordini. Ma i disordini furono qua, al Palabigi, perchè in 2mila volevano entrare senza biglietto. Alessandro Gandino, giornalista, ne ha scritto in una pubblicazione. Lui c’era. “Iniziò molti giorni prima per noi 16enni, col caos dei biglietti in bianco e nero…io ne avevo uno comprato regolarmente”.
Lo scorso novembre, proprio Sting ricordava quella giornata ai nostri microfoni. Era sempre il Palabigi, era la festa di compleanno del flautista Andrea Griminelli, era un contesto del tutto diverso. Lo stesso Sting è oggi un artista del tutto diverso. In passato di quel concerto di 40 anni fa a Reggio, inserito tra i venti più belli di sempre in Italia, disse che era il suo ricordo più intenso del periodo coi Police: “Eravamo agli esordi – raccontava .- ci trattavano come un gruppo punk. Il pubblico era indiavolato, ma quel giorno capii che ce l’ avevamo fatta”. “Di punk c’era poco – ricorda ancora Gandino – ma fu una giornata pazzesca, storica, e anche la fine di quel periodo per Reggio”.
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