REGGIO EMILIA – Prendere un caffè o un aperitivo prima di uno spettacolo teatrale, sorseggiare un buon calice di vino nella pausa di un concerto, da soli o in compagnia. Momenti che, per chi ama il teatro, rappresentano anche un vero e proprio rito.
Un rito che purtroppo, al teatro Valli, si è interrotto prima della pandemia e non è mai più ripreso. Risale infatti al periodo dell’emergenza pandemica, che aveva sospeso anche le attività teatrali, la chiusura del bar all’interno del municipale. Storicamente collocato vicino all’archivio al piano terra, tra gli anni ’80 e ’90 è stato spostato al primo piano, al ridotto, e per diversi anni è stato frequentato dai tanti ospiti, molti habitué ma anche da chi per una volta si trovava ad assistere a una rappresentazione.
Diverse le gestioni che si sono avvicendate, soprattutto professionisti esperti del settore che avevano gestito anche altri locali in città e che per diverso tempo hanno accettato la sfida e cercato di mantenere l’attività aperta. Ma per tutti, alla fine è arrivato il momento di alzare bandiera bianca soprattutto a causa dei troppi costi rispetto ai guadagni. Troppo risicato quindi il margine per un’attività economicamente non redditizia.
La direzione del teatro, da parte sua, non ha mai inteso l’attività del bar come una fonte di guadagno, ma semmai come un servizio. Si è cercato anche un rilancio attraverso le attività delle domeniche a teatro, con la possibilità di colazioni in terrazza, ma nulla è riuscito a risollevare le sorti del bar. Al momento, anche la ricerca di un nuovo gestore è stata sospesa mentre quelle stanze sono diventate una sorta di magazzino.
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