REGGIO EMILIA – Vive a Parma la sorella di Friday Endurance, il nigeriano 30enne residente a Reggio Emilia ucciso in centro a Modena domenica scorsa. La donna sostiene che i moventi del delitto non sono da ricercare nel traffico degli stupefacenti, ma nel mondo del lavoro nero.
Queen Ibasudo ha partorito un mese fa. Fino a domenica scorsa viveva giorni felici, poi l’assassinio del fratello ha cambiato tutto. “Non è giusto – afferma la donna – che qualcuno possa girare con il coltello e togliere la vita, solo Dio può togliere la vita, non è giusto, io non so come farò ho appena partorito”.
La ragazza non crede che Endurance avesse a che fare col mondo della droga: “Ma quale droga, Friday lavorava anche se in nero perchè non aveva ancora il permesso di soggiorno, ma non ci sono temi di droga, non è vero”.
Friday era arrivato in Italia nel 2016, poi era andato in Francia per 4 anni e nel dicembre scorso si era stabilito a Reggio Emilia. Lascia i genitori, quattro fratelli e un figlio di 7 anni che vive in Nigeria. “Ma quale droga, Friday lavorava anche se in nero perchè non aveva ancora il permesso di soggiorno, ma non ci sono temi di droga, non è vero”.
Secondo Queen Ibasudo, il fratello era già stato picchiato due giorni prima dell’omicidio, tanto che aveva riportato ferite alle labbra e alle braccia sostenendo però con la sorella che fossero frutto di una caduta in bicicletta.
“Diverse persone mi hanno detto che era un problema di 30 euro da restituire, e per questo motivo forse lo hanno picchiato e poi due giorni dopo ucciso”.
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