REGGIO EMILIA – Sessant’anni fa, il 29 aprile del 1961, Luciano Pavarotti faceva il suo debutto al teatro Valli. Il tenore iniziava una carriera che l’avrebbe portato sui palcoscenici di tutto il mondo. L’anniversario ripropone il ricordo di questo grande interprete.
Nei panni di Rodolfo, nell’opera “La Bohéme” di Giacomo Puccini, Pavarotti al suo debutto ebbe applausi entusiastici mentre interpretava la celebre aria “che gelida manina” davanti al pubblico del teatro Municipale. L’archivio del teatro conserva l’audio originale e qualche sbiadita fotografia del trionfale ingresso nella storia della lirica di un artista che nella sua carriera ha partecipato a ben 1.266 rappresentazioni canore in più di 60 Paesi del globo, fino alla sua scomparsa nel 2007.
Figlio di un fornaio modenese innamorato dell’opera, il giovane Luciano alternò gli studi di canto a quelli per diventare docente di educazione fisica. Dopo i primi successi nella corale Gioacchino Rossini di Modena e la vittoria al concorso dedicato alla memoria del compositore Achille Peri, il 29 aprile ’61 quel fantastico esordio. Pavarotti ha raccontato che durante le prove di quella Bohéme a Reggio Emilia era molto nervoso, ma ogni timore svanì una volta salito sul palco.
Dopo soli quattro anni era già in tour negli Stati Uniti e poi alla Scala di Milano. Una carriera fantastica nei teatri di tutto il mondo, i concerti dei “tre tenori” con Placido Domingo e José Carreras, gli eventi di Pavarotti & Friends a Modena con le star mondiali del pop e del rock. Il mito di Big Luciano è più vivo che mai anche dopo la sua scomparsa.
Gian Piero Del Monte
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