REGGIO EMILIA – “Se il presidente dell’Ordine vuole fare politica, è libero di farla, ma allora si deve dimettere. L’Ordine rappresenta tutti”. La richiesta di dimissioni contenuta nella lettera firmata da diverse decine di avvocati reggiani nei confronti del presidente dell’Ordine, Enrico Della Capanna, è destinata ad animare l’assemblea in programma per martedì in tribunale e convocata prima della bufera, il 17 aprile scorso. Tra i legali che hanno contestato le affermazioni di Della Capanna sull’antifascismo ci sono nomi molto noti, tra cui quello di Marco Scarpati: “Io questo presidente l’ho votato”, rivela.
Al di là dell’aspetto formale e di opportunità, c’è poi quello sostanziale della natura del contenuto espresso, ad avere sollevato molti legali reggiani: “Superare l’antifascismo significa superare la nostra Costituzione”. Insomma, il messaggio che i firmatari della lettera rivolgeranno martedì a Della Capanna è chiaro: ‘”O si dimette oppure ci deve assicurare che certe cose non accadranno più”.
La vicenda, intanto, sta varcando i confini locali e i firmatari del documento stanno ricevendo il sostegno di molti colleghi sparsi per l’Italia.
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