REGGIO EMILIA – Annunciata come una resa dei conti, in effetti la seduta non ha registrato colpi di scena che potrebbero, a questo punto, essere solo rimandati.
Alle assemblee convocate dall’Ordine forense solitamente partecipano circa una ventina di iscritti, a questa seduta erano circa 200 gli avvocati presenti. Un appuntamento sul quale erano puntati i riflettori, convocato oltre un mese fa che aveva un ordine del giorno ufficiale quello sull’approvazione del bilancio 2023 e sul preventivo 2024.
Sono stati 154 i voti a favore, una ventina gli astenuti e un solo voto contrario. C’era però anche un tema ufficioso che covava sotto la cenere. Le critiche al vetriolo dopo le parole social del presidente Enrico Della Capanna che aveva scritto, commentando un post del candidato del centrodestra Tarquini in merito al 25 aprile: “Ci siamo liberati del fascismo nel ’45, ora dobbiamo liberarci dell’antifascismo”. Immediata la levata di scudi di una parte degli iscritti, che avevano affidato ad una lettera le loro critiche e il profondo disagio per le posizioni sulle quali aveva trascinato tutto l’ordine professionale.
E siamo al giorno tanto atteso. Prima un ritardo di circa un’ora per l’inizio dei lavori, poi il trasferimento dall’aula cinque alla Corte d’Assise dove vengono celebrati i grandi processi. E nell’aria c’era un processo alle posizioni espresse appunto dal presidente Della Capanna. Presenti in aula una ventina dei 76 firmatari della lettera, dei quali 47 donne. E’ stata letta una sintesi del documento da parte dell’avvocata Sara Mineo a cui sono seguiti gli interventi di alcuni firmatari, l’avvocato Marco Scarpati e l’avvocatessa Giovanna Fava. Stringata la risposta del presidente, che resta al suo posto e che ha ricordato come questa non fosse la sede per discutere dell’argomento e che avrebbe preferito un confronto diretto e non sulla stampa.
Gli avvocati antifascisti non si danno per vinti e annunciano la possibile ulteriore raccolta di firme per arrivare a quel 10% degli iscritti, che sono 1200, con la richiesta di una assemblea straordinaria sul merito.
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