REGGIO EMILIA – Di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, erano presenti tutte le istituzioni civili e religiose della città per festeggiare i 25 anni della sezione reggiana di Unimore.
“Siamo a 847 anni dalla nascita del nostro ateneo e pochi atenei a livello europeo possono raggiungere record. E’ un grandissimo onore e una grandissima emozione ricevere il presidente della Repubblica e il nuovo ministro dell’Università”. Così Carlo Adolfo Porro, magnifico rettore, ha indicato le nuove sfide dell’università, dall’aumento dei dottorati all’attivazione di nuovi corsi, al reclutamento di nuovi docenti e addetti del settore tecnico e amministrativo.
Sono stati gli studenti, poi, a indicare l’aspetto a oggi più critico. Il presidente della conferenza degli studenti, Filippo Calandra Bonaura, ha spiegato: “Ciò che si verifica sempre più spesso, anche nella nostra regione e nelle nostre città, tanto a Modena quanto a Reggio Emilia, è una difficoltà estrema vissuta dagli studenti riguardo al trovare un posto in cui abitare se non a prezzi esorbitanti che la maggior parte delle famiglie non può permettersi. Chiediamo a questo Governo di investire di più nell’edilizia universitaria come punto focale dello sviluppo focale di ogni città per garantire a tutti il diritto alla formazione che desiderano a costi sostenibili”.
Venticinque anni fa gli studenti erano 5mila, oggi sono quasi 12mila. Il professor Porro ha assicurato un grosso impegno sul fronte dell’edilizia residenziale: “Ci sarà un grosso impegno sul fronte dell’edilizia residenziale universitaria, che rappresenta uno dei punti deboli non solo del nostro ateneo, ma in generale del sistema universitario. Nella nostra regione abbiamo avuto un incremento del numero di studenti e studentesse, a cui non è seguito un incremento parallelo del numero di posti alloggio, di mense. Questo è un tema politico essenziale, per il quale le università non possono lavorare da sole ma devono lavorare in sinergia con le istituzioni del territorio e anche con la società civile”.
Per l’assessora alla Città universitaria del Comune, Raffaella Curioni, “è chiaro che dobbiamo davvero cercare di correre un po’ per diventare città universitaria e, dunque, lavorare sugli alloggi ma anche sui servizi universitari. Immaginiamo la mobilità, i servizi di ristorazione e le diverse agevolazioni che possono esserci per gli studenti universitari: dalla cultura al tempo libero, allo sport”.
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