ALBINEA (Reggio Emilia) – Da una cascina fatiscente nelle colline verdi di Montericco è nata, 25 anni fa, la Casa Madonna dell’Uliveto, l’hospice che ha saputo coniugare competenza clinica e umanità, diventando anche grazie al sostegno di imprenditori privati, un punto di riferimento per le cure palliative nel territorio reggiano.
La proprietà è della Diocesi di Reggio Emilia che ha concesso in uso gratuito lo stabile alla cooperativa Madonna dell’Uliveto. Dietro a questa realtà c’è la visione lungimirante di due donne: il medico Annamaria Marzi e l’assistente sociale Maria Grazia Solimè, recentemente scomparsa e ricordata in trasmissione con parole cariche di commozione.
A “Il medico e il cittadino” sono intervenuti la dott.ssa Marzi, presidente della cooperativa, la dott.sa Luisa Motti, direttrice sanitaria, Mirta Rocchi, responsabile del servizio, la dott.ssa Irene Aresu, palliativista, e il dottor Simone Storani, medico delle cure primarie e cure palliative dell’Ausl reggiana.
L’Hospice fu un’esperienza pionieristica: il primo in Emilia Romagna a essere gestito da personale infermieristico. Oggi dispone di 14 posti letto e, in 25 anni, ha accolto oltre 7mila pazienti e le loro famiglie. La struttura è convenzionata e gratuita per i degenti, con un costo per la sanità pubblica di circa 10mila euro al mese per ogni ricoverato.
Fondamentale il contributo dell’Ausl di Reggio Emilia e le generose donazioni che non sono mai mancate. La Casa Madonna dell’Uliveto è un nodo essenziale nella rete delle cure palliative dell’Ausl che, tra i progetti, potenzierà grazie anche ai fondi del Pnrr, le cure domiciliari strettamente collegate alle cure palliative, come è stato ricordato durante la puntata.
Reggio Emilia Albinea Hospice Madonna dell'Uliveto











